AUTORITRATTO
Pentole, coperchi e mestoli erano tra i miei giocattoli preferiti. Naturalmente quelli “veri”, sottratti in cucina alla mamma e usati per volare con la fantasia: nella mia immaginazione di bambino, creavo grandi e scenografici buffet, piatti succulenti e dolci golosi…
Alla domanda: “Cosa farai da grande?” rispondevo: “Il cuoco o il fotografo”.
Bene, a cinquant’anni la cucina e la fotografia sono tuttora le mie più grandi passioni, insieme ai viaggi; ma, mentre mi occupo di fotografia solo a livello di hobby, l’interesse per l’enogastronomia mi ha spinto a scegliere questo settore per la mia professione. Così, terminati gli studi presso la scuola alberghiera, il mio percorso si è snodato attraverso diversi ristoranti e alberghi milanesi.
Amo molto il mio lavoro; mi consente di spaziare in diversi campi: scrivo su riviste del settore della ristorazione e alterno l’organizzazione di eventi e serate a tema all’insegnamento, spesso partecipo a programmi televisivi. Le soddisfazioni sono sempre maggiori e ripagano ampiamente dell’impegno e dei continui sacrifici che questo mestiere richiede.
La ricerca costante è un elemento irrinunciabile per migliorare la qualità della proposta in cucina, così come la conoscenza e l’uso appropriato delle nuove tecniche di cottura. Utilizzo materie prime freschissime, di stagione, di alta qualità, meglio se biologiche; cerco di ridurre i grassi e adoro le erbe aromatiche. Ritengo indispensabile valorizzare i prodotti del territorio e la cucina regionale; il nostro Paese vanta un patrimonio invidiabile.
Al di là di facili mode e tendenze, le proposte gastronomiche devono adeguarsi al gusto e alle esigenze contemporanei. Mi piace presentare i piatti in modo personale e accurato; la ricerca dell’armonia passa anche attraverso forme e colori, che si percepiscono prima dell’assaggio: un piatto si mangia prima con gli occhi.
Un equilibrato mix fra tradizione e innovazione può essere la chiave del successo in cucina; l’ingrediente più significativo rimane tuttavia la passione.
